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DOG THERAPY

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I cani sono sempre stati definiti i migliori amici dell’uomo. Il rapporto che si può instaurare con loro è sincero e incondizionato, è un legame duraturo e intenso. I cani hanno un carattere socievole e soprattutto non discriminano nessuno. Amano essere toccati, accarezzati e vogliono l’affetto di chiunque senza pregiudizi, caratteristica che purtroppo spesso manca all’essere umano, per questo suscitano immediatamente la spontaneità in chi ne viene a contatto, sono privi di qualsiasi forma di finzione. I cani leggono il linguaggio corporeo, come l’espressione del viso e gli atteggiamenti fisici, e percepiscono, attraverso le secrezioni ormonali, i diversi stati emotivi dell’uomo.

Ansia, sofferenza, depressione, preoccupazione, nostalgia e tristezza. A questi stati, il cane, risponde con il contatto fisico, con il gioco, con le coccole, con il calore e la vicinanza. I cani amano giocare, facilitando nel malato la riscoperta della vivacità e delle relative sensazioni benefiche, oltre alla dimensione della socialità.

Il cane può essere utilizzato, nelle terapie TAA, con lo scopo di ottenere dei miglioramenti clinici. Per esempio per il percorso riabilitativo di un bambino che soffre di dislessia, le sedute con il cane saranno ben programmate in accordo con il logopedista, e saranno stabiliti dei passi che, a parere dell’operatore sanitario, il bambino può e deve compiere. Il Pettherapysta, stabilirà come e quali esercizi fare per arrivare ai risultati desiderati.

Ed ecco che il cane trasforma una seduta di riabilitazione in una seduta di educazione ai comandi di base. 27 Le AAA sono invece attività in cui il cane diviene un aiuto, un soggetto che regala momenti piacevoli, porta a fare nuove esperienze, diverte, rilassa, rassicura, emoziona. Ad esempio, la visita degli operatori di Pet Therapy assieme ai loro cani alla casa di riposo portano momenti di svago e di leggerezza, emozioni e nuovi stimoli, nuovi e dolcissimi soggetti con cui interagire. Emozioni e momenti di cui spesso gli anziani in questo tipo di strutture hanno bisogno. Tutte le persone anziane, ad esempio, che vivono in una casa di riposo, possono trovare in un animale non solo la compagnia e l’amorevolezza che spesso gli manca, ma anche ritrovare il buonumore e l’allegria. La Pet Therapy è una terapia molto importante da affiancare, spesso, alle classiche terapie utilizzate a scopo di guarire o migliorare la situazione di un paziente anziano.

Un cagnolino, soprattutto se cucciolo, è un vortice di coccole, giochi e divertimento e ogni persona anziana, ovviamente amante degli animali, riuscirà a farsi coinvolgere appieno. I cani sono molto importanti nella cura della demenza senile.

Uno studio condotto in Italia, nel Centro Diurno Alzheimer Amaducci di Sesto Fiorentino, dall’Unità di Ricerca in Medicina dell’Invecchiamento dell’Università di Firenze ha rivelato che la presenza di due cani nel centro ha diminuito le manifestazioni di ansia e aumentato le emozioni di piacere e la soglia d’interesse, due parametri fondamentali per la valutazione della condizione e della qualità della vita di questi pazienti. Durante le sedute con Muffin, un Barboncino, e Gynni, un Golden Retriever, i pazienti hanno mostrato anche un risveglio delle attività 28 motorie, che di solito sono minime fino a passare molto tempo in stato di immobilità. Ci sono state quindi modifiche positive sia dell’umore sia del comportamento e, cosa molto importante, lo studio ha evidenziato che queste modifiche in positivo non sono scomparse al termine delle sessioni con i due cani, ma sono perdurate nel tempo, con variazioni ancora percepibili a distanza di diverse ore. La conclusione dello studio è che la Pet Therapy è in grado di stimolare il coordinamento psicomotorio, di fornire motivazione, di aiutare a relazionarsi. I risultati di questa ricerca hanno confermato ancora una volta il potere che gli animali hanno sull’essere umano. L’empatia che si genera tra gli uomini e i cani ha un effetto positivo che risveglia l’attenzione e crea una risposta emotiva che non sarebbe facile da ottenere con altri metodi, soprattutto con l’intervento esclusivo degli esseri umani che spesso, anche involontariamente, pongono delle barriere emotive nei confronti dei malati.

I cani riescono, inoltre, a fiutare il cancro, potrebbero dare una mano non solo nella terapia ma anche nella diagnosi del cancro. Il primo caso riconosciuto è del 1989: un dalmata, dopo aver ostinatamente annusato per mesi un neo sulla gamba della sua padrona, ha permesso che se ne riconoscesse la natura maligna. Alla descrizione di questo avvenimento sulla rivista medica Lancet sono seguite una serie di analoghe testimonianze che hanno portato poi alla validazione scientifica. L'olfatto di un cane, infatti, supera di centomila volte in potenza quello umano. E i tessuti cancerosi, a causa del loro particolare metabolismo (che produce idrocarburi ed elevate concentrazioni di composti azotati), hanno un odore particolare che si manifesta anche nel fiato e nelle urine dei pazienti. Solo cani dall'odorato molto fine, però, 29 sono capaci di accorgersene, come ha dimostrato uno studio che si è avvalso di cinque cani addestrati a distinguere campioni di fiato emessi da persone sane e da malati di cancro. I cani hanno valutato 55 campioni di aria espirata da malati di cancro ai polmoni, 31 provette di donne con carcinoma mammario e 83 di aria espirata da soggetti sani. L'esperimento, ripetuto nove volte, ha dato esiti sorprendenti: i cani hanno risposto con esattezza nel 90 per cento dei casi. Il cane riesce a essere un trasmettitore di messaggi, in altre parole riesce a fare da tramite tra paziente e medico o tra paziente e il resto del mondo. Per chi è affetto da autismo, per persone iperattive o che soffrono di scatti d’ira, la compagnia di un animale riesce a stimolare in modo del tutto naturale un miglioramento della condizione psicofisica, soprattutto se si associa la Pet Therapy ai consigli medici. Nel co 30 possedendo un animale domestico. I doveri nei confronti di un cane o di un altro animale diventano piccoli rituali che fanno bene e che aiutano a darsi forza. Occorre ricordare che se basta la semplice presenza di un cane per renderci più felici, la Pet Therapy non consiste solo in questo, ma per essere davvero tale necessità di figure professionali specifiche, che vanno dal medico al terapista della riabilitazione allo psicologo al conduttore e, ovviamente, al cane, il vero protagonista di questo tipo di attività.

Bisogna ricordare, inoltre, che non tutti i cani sono adatti alla Dog Therapy, infatti, gli animali impiegati in queste terapie sono accuratamente selezionati prima di tutto dal punto di vista sanitario, cioè devono essere perfettamente sani, poi dal punto di vista psichico. Per assicurare un’ottima riuscita della Dog Therapy c’è bisogno di soggetti equilibrati e privi di qualsiasi forma di stress. Non esistono criteri di scelta specifici per la selezione dei cani, le terapie sono molto diversificate quindi di volta in volta verranno scelti cani con caratteristiche appropriate.

Ovviamente, la Pet Therapy non è una terapia a sé stante, infatti, è associata alle terapie tradizionali al fine di potenziarle e di migliorare la risposta del paziente, soprattutto quando si tratta di soggetti apatici o particolarmente restii ad aprirsi. L’empatia che il cane genera in queste persone aiuta i terapisti a entrare in contatto col paziente, perché il cane rompe facilmente tutte quelle barriere esistenti tra gli esseri umani e agisce nel profondo, questo anche grazie al linguaggio non verbale, caratteristica comunicativa a cui noi esseri umani siamo ancora fortemente legati, anche se non riusciamo spesso a gestirla adeguatamente.

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(DOTT.SSA ARIANNA FABBRI)

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